TERMOLI – Originario della provincia di Napoli, precisamente di Cercola, da 3 anni ormai incanta il pubblico cestistico di Termoli, città che lo ha adottato. Stiamo parlando di Claudio Suriano, Ala dell’ Italiangas Airino Basket Termoli con cui partecipa al campionato di serie C Silver.
Abbiamo voluto fargli qualche domanda per conoscerlo più a fondo.

Oramai sono circa 3 anni che Termoli ti ha adottato. Dicci, però, come sei finito qui? E che impressione ti sei fatto della città e della sua gente?
Inizio con il dire che mi fa piacere ricevere questa intervista, sono belle iniziative e che fanno bene al movimento.
Per farla breve mi trovo a Termoli per lavoro. La città già la conoscevo perché sono anni che ci vengo in vacanza, ma grazie al lavoro e alla pallacanestro ho avuto modo di viverla tutto l’anno e devo dire che ha confermato il mio pensiero, cioè una città davvero bella e con grandi potenzialità, con gente molto amichevole e alla mano.

Da quando sei arrivato indossi la divisa dell’Airino Basket. Come ti trovi con la società, con i compagni di squadra, con gli allenatori?
Mi trovo molto bene all’Airino, la società mi ha accolto molto bene sin da subito e i compagni in questi 3 anni sono stati e sono tuttora eccezionali sia dal punto di vista umano che come giocatori.
Per quanto riguarda gli allenatori, mi sono trovato e mi trovo tutt’ora bene anche con loro. Cerco sempre di rispondere in modo adeguato alle loro richieste, cosa che non sempre mi riesce, ma la voglia di giocare e di far bene mi impongono di provarci ogni volta che vengo chiamato in campo.

Sappiamo che anche prima di approdare a Termoli, giocavi a pallacanestro. Raccontaci un po’ il tuo percorso cestistico.
Giovanili e primi anni in prima squadra all’età di 17 anni le ho fatte con l’A.P Cercola, squadra locale in serie C2 Campania, dove abbiamo fatto anche delle finali per salire di categoria, passando da Arzano sempre C2 a 24 anni, Pallacanestro Partenope per due anni di cui uno nell’ultimo anno della C1 nazionale dove ci siamo presi delle belle soddisfazioni. Poi di nuovo un anno pieno A.P Cercola in C2 Campania, per poi passare all’Airino a campionato iniziato. Diciamo che sono riuscito a togliermi belle soddisfazioni di squadra e personali.

Se dovessi fare un confronto tra tutte le squadre in cui hai giocato, quale sarebbe la tua classifica in ordine di preferenza?
Una classifica è difficile farla perché ogni squadra mi ha dato qualcosa. Posso dire che i primi anni della mia carriera cercavo solo il lato tecnico e personale, poi quando sono andato in Partenope ho capito cosa significava stare in una società/squadra che si possa considerare come una seconda famiglia, cosa che hanno poi capito quando sono tornato a Cercola con una squadra con un giusto mix di giocatori forti e amici e degli ottimi under. Fortunatamente anche l’Airino è diventata una seconda famiglia, mi dà l’opportunità di allenarmi con costanza e serietà, i miei compagni di squadra sono speciali, dal nucleo storico Capitano Giovanni Colasurdo e Silvio Marinaro fino agli under, subito mi hanno permesso di integrarmi, sono molto forti tecnicamente e il palazzetto è sempre pieno di tifo ed è bello vederlo sugli spalti con il grande Massimo Di Tella a guidarlo!!! Sono venuti a vederci anche in queste prime partite a Vasto e mi auguro che sia sempre così anche nelle prossime partite.

Giocatore per passione, insegnante di “Sala” per professione. Come ti trovi ad insegnare all’ IPSEOA (Alberghiero n.d.r) di Termoli?
La scuola è grande, ci sono molti studenti pieni di vita, alle volte fin troppa, ci sono docenti molto bravi e preparati, è bello continuare a imparare grazie ai ragazzi e ai colleghi.

Preferisci il Claudio ben vestito, dietro una cattedra e che assegna voti agli alunni o quello in divisa, aggressivo e che viene giudicato dal pubblico delle partite?
Mi piace il lavoro che faccio, perché è dinamico. Non stando molto tempo in classe sono sempre in movimento e con studenti appassionati di quello che facciamo in laboratorio di sala.
Però senza basket non so stare, è nel mio DNA. Quando poi sono in campo e riesco a dare il massimo e vincere sono sensazioni difficili da provare in altri ambiti.

In questo avvio di campionato avete ottenuto 4 vittorie in 4 partite. Propositi per la stagione?
Stiamo andando bene e i propositi sono di rimanere costanti, senza cali di tensione, ma comunque lavorando sulle cose da migliorare con la giusta calma. Se riusciamo ad amalgamarci e giocare meglio la palla in alcuni frangenti delle partite possiamo arrivare a giocarci i playoff con ottime possibilità.

Ultima domanda. Per quanto tempo ancora avremo il piacere di poterti vedere sul campo con la divisa dell’Airino Basket?
Sono contento che vedermi giocare sia un piacere per il pubblico che si ritrova l’Airino, è uno spettacolo vedere il palazzetto pieno, danno una spinta in più. Spero di poterci giocare ancora per molto tempo dando sempre il mio contributo.

Intervista di Francesco Martinelli
(foto Antonio Di Pardo)