L’intervento di Salvatore Coppola, ieri sera, alla Notte Termolese.

Vi voglio raccontare una breve storia. 

La storia di alcuni ragazzi, di una palla arancione a spicchi, di un canestro e di una passione ardente che non si è ancora spenta. Una storia d’amore iniziata 34 anni fa, quando il desiderio di condividere la gioia di giocare a pallacanestro fece nascere una piccola società sportiva.

Quella passione di pochi amici ha contagiato una comunità e ha segnato l’esperienza prima di decine e poi di centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi. 34 anni di passione che hanno donato a tante generazioni di giovani di Termoli un luogo di aggregazione dove vivere i valori autentici dello sport e dell’amicizia. Dove fare i conti con lo sforzo, le gioie e le delusioni che regala l’agonismo.

Di questi 34 anni di storia ciascuno ha il suo pezzo: sui parquet, sulle gradinate, sulle panchine, sotto le retine.

Centinaia di migliaia di chilometri, migliaia di viaggi e decine di migliaia di canestri, molti più falli tecnici di quanti sarebbe stato opportuno prendere, qualche schiacciata e qualche stoppata, tanti ginocchi sbucciati, e qualche punto sugli zigomi tagliati, alcune risse, troppe liti e per fortuna molte più rappacificazioni.

Tutti momenti indimenticabili.

A pensarci bene, dunque, questa non è la storia solo di quei pochi ragazzi che fondarono una piccola società sportiva.

Non è la storia di chi ebbe solo l’intuizione di iniziare un percorso che non sapevano dove li avrebbe condotti;  é la storia di tutta una comunità che ama il basket e sa di poter contare su di una società che ha consentito e consentirà di vivere in modo sano e sincero insieme a tanti altri appassionati il proprio amore per questo fantastico sport.

Delle molte certezze che in questa serata di presentazione avremmo dovuto offrire a tutti voi sulla futura stagione agonistica posso garantirvene una sola, la più importante: questa storia non è finita, perché ci sono ancora tanti capitoli da scrivere, ancora chilometri e viaggi da affrontare, schiacciate e stoppate da subire e fare, ginocchia da sbucciare, canestri da realizzare, gare da perdere, gare da vincere.

La storia dell’Arino Basket Termoli continua.